Cimice asiatica, Fini: “Agire subito con fatti concreti per non rischiare di perdere il patrimonio frutticolo del nord”
BOLOGNA – Apprezzamento per i contenuti e l’esito della consulta agricola regionale nella quale è stata affrontata l’emergenza legata ai danni da cimice asiatica: lo esprime il presidente di Cia Emilia Romagna Cristiano Fini a seguito di incontro in Regione sul tema e che ha coinvolto le rappresentanze del mondo agricolo.“Ora però servono fatti concreti per supportare le imprese gravemente danneggiate da quella che possiamo definire una vera e propria piaga per tutta l’agricoltura del nord Italia” sottolinea Fini, che manifesta apprezzamento riguardo le misure che la Regione Emilia Romagna intende applicare, come la delimitazione delle aree colpite al fine di ottenere sgravi fiscali e contributivi ed i fondi per abbassare i tassi d’interesse sui mutui. Una posizione condivisa da Agrinsieme che si è mobilitata compatta per trovare soluzioni al grave problema.
“Occorre un grande gioco di squadra da parte delle associazioni agricole e delle Organizzazioni di produttori – prosegue – inoltre chiediamo il supporto della Regione per ottenere il risarcimento dei danni al fine di arrivare in tempi rapidi all’utilizzo dell’insetto antagonista (la vespa Samurai). Infatti occorre affrontare l’emergenza stanziando risorse da parte del Governo, qualunque esso sia, e intervenendo sulla normativa europea che vieta gli aiuti di stato per le calamità ‘non da quarantena’ come la cimice asiatica. Poi va sbloccato, presso il Ministero dell’Ambiente, il decreto che consente l’autorizzazione all’importazione, la sperimentazione ed il lancio dell’antagonista naturale, la vespa Samurai. Queste misure sono urgenti e possono dare una prospettiva agli agricoltori che purtroppo oggi sono stremati e sconfortati dalla situazione drammatica in cui versa il settore ortofrutticolo. Ricordiamo infatti che, in aggiunta alla calamità dovuta alla cimice asiatica – dice ancora Fini – le imprese devono subire i danni ulteriori causati da altre avversità (eventi grandinigeni e maculatura bruna sul pero in primis) ed i prezzi insoddisfacenti di alcune produzioni come pesche e nettarine nonché le drupacee. Non possiamo accettare che tutti i problemi, le regole ed i pregiudizi di carattere ideologico vengano scaricati addosso alle imprese agricole – conclude Fini – pertanto ci aspettiamo risposte in tempi rapidi altrimenti come Agrinsieme ci mobiliteremo presso le sedi opportune in tempi altrettanto stretti”.